Curatore: Karla Jasso
Artisti: Tania Candiani, Luis Felipe Ortega
dal 9 Maggio - 22 Novembre 2015
Padiglione Messico - Arsenale
Collaborazione nella fase allestitiva e supporto tecnico come operatore specializzato per conto di We Exhibit Srl
Possessing Nature si fonda sul rapporto con l’acqua che lega Città del Messico e Venezia ai rispettivi territori, conferendo loro un’identità del tutto particolare sin dalla fondazione. Gli artisti Tania Candiani e Luis Felipe Ortega hanno realizzato un’opera che analizza e approfondisce le implicazioni della dimensione lacustre e della gestione delle risorse idriche, soffermandosi sull’impatto che tali tematiche hanno sulla comunità. Protagonista principale è, dunque, l’acqua, elemento che preserva la memoria storica delle due città.
A partire dall’epoca coloniale, modificando e cercando di drenare laghi e fiumi, il Messico ha intrapreso un cammino differente rispetto a quello di Venezia.
L’ambiente lacustre è andato via via scomparendo nell’arco di quattro secoli. Il complesso sistema di drenaggio ha incanalato gli affluenti dei corsi d’acqua per soddisfare lo sviluppo urbano e il conseguente incremento di domanda di servizi, portando alla radicale trasformazione dell’ambiente naturale. Tania Candiani e Luis Felipe Ortega utilizzano linguaggi diversi: mentre la ricerca di Candiani riguarda per lo più la voce con le sue potenzialità narrative, linguistiche e musicali, Ortega lavora sull’immagine in movimento e lo scorrere del tempo, focalizzandosi sulla materia, sulla scultura e sullo spazio. I due artisti, che collaborano per la prima volta nella realizzazione di quest’opera, si interrogano su questioni comuni: i legami e le contraddizioni tra arte visiva e arte sonora, tensione ed equilibrio, natura e tecnologia. Possessing Nature, definita dagli artisti stessi come una “contro-infrastruttura”, è stata prodotta in Messico con lastre di acciaio, tubi e pompe idrauliche, per poi essere riassemblata a Venezia, grazie a un elaborato lavoro di ingegneria.
Possessing Nature è un vero e proprio dispositivo idraulico che aspira l’acqua direttamente dal bacino di Venezia, facendola transitare con velocità e pendenze diverse attraverso un canale che percorre la monumentale scultura, per poi riversarla in uno specchio d’acqua da dove torna in laguna, rievocando i complessi sistemi idraulici che circondano Città del Messico. Il suono provocato dall’acqua di passaggio invade il padiglione. L’acqua, a sua volta, alimenta lo specchio su cui è proiettato un video realizzato dagli artisti partendo da una rigorosa analisi visiva che immortala immagini del passato e del presente, mettendo ancora una volta in relazione Città del Messico e Venezia. Con Possessing Nature gli artisti vogliono esprimere una metafora del dominio dell’uomo sulla Natura. I canali permettono la navigazione, il passaggio, l’interscambio; allo stesso tempo, tuttavia, il loro scorrere trasporta sia l’essenza stessa della Natura che le conseguenze dell’intervento umano sull’ambiente naturale. Il dilemma che ne sorge è alla base del concetto dell’opera.
Il tema scelto per la 56. Esposizione Internazionale di Arte - La Biennale di Venezia dal curatore Okwui Enwezor, All the World’s Futures, si interroga proprio su questo dissidio: quale sia il destino della modernità, che si avvia alla rovina e alla catastrofe. La Biennale Arte 2015 vuole essere, dunque, un invito alla riflessione. Il Padiglione del Messico ha risposto a questa richiesta, invitando all’analisi e alla riflessione sulle domande che l’arte contemporanea pone in ambito mondiale, condividendo la sua visione con gli altri paesi.
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